Mondadori: c’è chi “parla-parla” e chi assiste i colleghi


Prediche e impegno in assistenza ai colleghi: di solito la differenza tra le due cose è evidente. A volte, invece, tocca specificarla per via di chi, parla-parla, creando solo confusione.
È il caso, ahimè, della vicenda Mondadori di questi giorni.
Credo sia opportuno fare un minimo di chiarezza sulla situazione AME - cessione delle testate TuStyle e Confidenze.
Girano infatti notizie che tendono solo a fare confusione e a creare aspettative giudiziarie inesistenti.
Si afferma infatti che dovrebbe essere attivata al più presto la via giudiziaria per ottenere la sospensiva dell’accordo di compravendita.
Tale richiesta di sospensiva potrebbe essere attivata -si dice- o per violazioni della procedura o perché si tratterebbe di licenziamento mascherato con vendita fittizia a un soggetto che non dà garanzie di produttività e/o solidità finanziaria.
Mentre la prima ipotesi non è percorribile perché violazioni procedurali al momento non ne sono state commesse; la seconda rappresenta un’ipotesi che sul piano giudiziario sarebbe completamente sfornita di elementi a sostegno. In astratto infatti le due società create ad hoc potrebbero essere finanziate con contributi consistenti e fornite di strutture adatte alla pubblicazione delle testate.
Sappiamo tutti che non è così, ma al momento un ricorso giudiziario basato su tali elementi verrebbe respinto. Solo dopo la cessione sarà possibile vedere in concreto se le nuove società saranno dotate di finanziamenti e risorse adatti a mantenere le pubblicazioni o se invece saranno solo scatole vuote. E sarà a quel punto che potrà essere rivendicata la retrocessione dei rapporti di lavoro in AME per nullità della cessione fraudolenta.
Allo stesso modo, visto che per cessione di ramo d’azienda deve intendersi un complesso AUTONOMO di beni organizzati, nel caso in cui questa autonomia non venga creata, si potrà procedere sempre per ottenere la retrocessione in AME.
Ma tutto ciò dopo che sia stata operata la cessione e si possa vedere in concreto cosa è stato fatto e cosa è stato ceduto.
Insomma, al momento un’azione giudiziaria sarebbe un azzardo insensato.
Al momento solo la via sindacale, la più dura e rigida possibile, è quella percorribile.
Ed è bene non farsi attrarre da falsi sacerdoti del dissenso e della zizzania.

Paolo Perucchini

ps. L’avvocato Mario Fezzi, che da anni assiste numerosi giornalisti iscritti impegnandosi nel servizio legale della Lombarda, può confermare quanto sopra


Lascia un commento