La Vita Cattolica: ALG e FNSI vicine ai tre giornalisti in CIGS


La dignità della persona trova il suo completamento anche nel giusto lavoro. Se questo principio rappresenta un valore fondamentale nella comunità cristiana, è sorprendente come, a volte, sia facile inciampare tra il predicare e il razzolare. È l’anomala situazione che si registra in quel di Cremona.
Due anni fa il vescovo Napolioni, fresco di nomina, decide di chiudere la storica testata La Vita Cattolica mettendo in liquidazione la società che la editava (la NEC, Nuova Editrice Cremonese), società che fa capo al sistema di Comunicazione della Curia assieme a TRC (Teleradio Cremona Cittanova).
I tre colleghi che, per anni, hanno lavorato al settimanale di informazione, si trovano in cassa integrazione a zero ore grazie all’intervento della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti: l’alternativa, secondo i rappresentanti della società della Curia, sarebbe stata il licenziamento in tronco.
In questi due anni, però, la Curia non è stata con le mani in mano: pensa e mette on line un nuovo periodico, Riflessi Magazine, in capo a TRC. Per farlo assume due colleghi, ignorando totalmente i tre giornalisti in Cigs. Il sindacato interviene denunciando la grave anomalia. La risposta della Curia però arriva tramite un legale: NEC e TRC sono due società diverse. Algida soluzione formale che, nei fatti, rappresenta una porta chiusa in faccia alla dignità dei tre lavoratori.
Con buona pace del fatto che direttore responsabile e amministratore di Riflessi Magazine siano gli stessi sacerdoti che dirigevano La Vita Cattolica, e che, tra TRC e NEC c’è stata negli anni una totale “commistione” di lavoro. Il sistema di Comunicazione ha infatti avuto obiettivi e finalità univoche.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana e l’Associazione Lombarda Giornalisti, dopo aver tentato invano un accordo dignitoso per i colleghi in uscita denunciano questa paradossale situazione, e chiedono per l’ennesima volta di tradurre in gesti concreti il principio dell’attenzione alla dignità dei lavoratori che sta quale precetto nello spirito dei rappresentanti della comunità cristiana. In alternativa, l’unico rischio è quello di vedere il confronto tra le parti inasprirsi senza alcun beneficio per il buon nome di nessuno: chiesa, curia e vescovo compresi.


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