Notte bianca dei giornalai: edicolanti e giornalisti uniti a difesa della filiera dell’informazione


nbgI dati sono impietosi: l’anno scorso, ogni 6 ore ha chiuso un’edicola. Quattro giornalai al giorno si sono arresi alla profonda crisi del mercato ed hanno deciso di chiudere i battenti. È lo specchio della profonda crisi del settore che, stando ai dati del Si.Na.G.I. (Sindacato Nazionale Giornalai d’Italia), negli ultimi 15 anni ha tagliato le gambe al settore, passato da 42 a 26 mila edicole presenti in Italia. D’altra parte, come spiegano i rappresentanti degli edicolanti, oggi come oggi 6 edicole su 10 realizzano utili annui che si attestano sotto i 10 mila euro.
È così che mercoledì sera, il sindacato dei giornalai ha organizzato la prima notte bianca delle edicole, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica italiana al tema della chiusura delle edicole.
Ad essere coinvolte sono state le principali città italiane. A Milano, dove negli ultimi anni è “scomparso” circa il 30% delle edicole, l’iniziativa – organizzata dal responsabile lombardo del Si.Na.G.I. Amilcare Digiuni – ha avuto come presidio di riferimento l’edicola di Piazzale Lagosta.
All’iniziativa milanese ha presenziato anche l’ALG, a sottolineare la vicinanza del sindacato dei giornalisti lombardi agli edicolanti. Una “alleanza” in un momento di fortissima difficoltà per entrambe le categorie, ai poli opposti della filiera della distribuzione delle notizie, ma, purtroppo, accumunati dal triste destino della crisi dell’informazione.


I nuovi volti delle edicole

La crisi dell’editoria e dei giornali è indiscutibile e ha provocato la chiusura di un numero considerevole di edicole in tutta Italia, le cifre parlano chiaro ogni giorno 3-4 edicole chiudono i battenti definitivamente. Si prevede che nel 2020 ben 1000-1500 rivendite scompariranno. Considerare però le edicole solo come distributori di giornali e riviste è riduttivo, sono un presidio per il territorio, sono un punto di riferimento per la comunità ed è proprio partendo da questo concetto che negli ultimi anni molte rivendite si sono trasformate in centri di servizi utili ai cittadini.

Lombardia
A Milano da dicembre 2019 è rinata una edicola in via Plinio “Edicole QUISCO” con molte novità: oltre ai giornali vende e procura libri con uno sconto del 15%, offre servizi di consegna a domicilio di giornali e riviste in abbonamento, Possibilità di pagamento bollette e bolli auto, fotocopie e stampa di documenti, documenti e certificati del Comune di Milano. E non è finita la genialata è stata di adibire un Ape Piaggio a edicola itinerante che gira tutti i giorni la città con il suo carico di carta stampata in zone dove mancano edicole aperte. Sembra un ritorno al passato con gli strilloni agli angoli delle strade. Non è certo l’unico esempio, ci sono altre rivendite che per esempio ritirano pacchi per le vendite online oppure offrono servizi di “portierato di quartiere” la ricerca di artigiani come idraulici ed elettricisti, di badanti, di colf e perfino accompagnatori di anziani per fare la spesa. Infine sono rivenditori di ricariche telefoniche e spediscono piccoli pacchi e plichi in tutta Italia e all’estero.

Lazio
Da novembre 2019 la Regione Lazio ha rivoluzionato l’idea di edicola permettendo l’erogazione di numerosi servizi, come quelli già citati per la Lombardia, ma anche la rivendita di cibi confezionati. A Roma vicino al Vaticano l’Edicola Romana Non Ordinaria gestita da quattro giovani offre aperitivi analcolici e qualche snack. In attesa di avere anche il permesso di vendere alcoolici.
In estrema sintesi il futuro delle edicole sarà nell’ampliamento dei servizi erogati e magari da una maggiore attenzione da parte del Governo per avere riforme, coperture finanziarie e investimenti, non bastano le iniziative individuali.
Nicoletta Morabito


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