Emergenza COVID-19: ferie da concordare


Il protrarsi dell’emergenza COVID-19 sul territorio lombardo sta registrando forti tensioni nelle redazioni già sotto stress per l’operatività quotidiana, a fronte di insistenti richieste da parte delle aziende di “smaltimento forzato” delle ferie.
A un mese dall’inizio dell’epidemia, le norme introdotte dai DPCM che via via si sono susseguite hanno permesso un’ampia diffusione dello smartworking: unico strumento operativo in grado di coniugare appieno sicurezza dei lavoratori e operatività delle imprese. Ma molte aziende in queste settimane, sotto la pressione di cali degli introiti pubblicitari e i timori di cali di vendite, puntano a “salvaguardare” i propri bilanci imponendo l’utilizzo delle ferie ai giornalisti.
A chiarimento di quanto sta accadendo in questi giorni vale la pena ricordare alcuni aspetti specifici sul tema.
I decreti che via via sono stati pubblicati hanno lo scopo di “di favorire la fruizione di periodi di congedo ordinario o di ferie” (DPCM 8/3/20, lettera s) Art. 2) richieste dai lavoratori a fronte del diffondersi dell’emergenza COVID-19.

L’utilizzo delle ferie da parte dell’azienda, quindi, NON È una previsione impositiva delle norme emesse dal Governo in tema COVID-19.

Allo stesso modo, a fronte del diffondersi dell’emergenza COVID-19, le aziende sono invitate a organizzare l’attività produttiva con formula di smart-working.

Nel caso in cui, poi, la diffusione del COVID-19 comporti una riduzione dell’attività produttiva, con il DPCM del 22 marzo 2020 -che recepisce il Protocollo condiviso tra Governo e parti sociali del 14/3/20- si FAVORISCONO INTESE tra azienda e rappresentanze sindacali aziendali (CDR e fiduciari nel nostro caso) per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e, nel caso in cui l’utilizzo degli ammortizzatori sociali non risulti sufficiente, si faccia ricorso all’utilizzo delle ferie arretrate e non ancora fruite.

Ne deriva che, per l’Associazione Lombarda dei Giornalisti con il supporto della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, non è possibile imporre ai giornalisti la programmazione di ferie che devono maturare nel corso del 2020: tanto più di quelle non ancora maturate.

L’imposizione da parte delle aziende e delle direzioni di testate di periodi di ferie non concordati con CDR e fiduciari è quindi da ritenersi un atto unilaterale improprio e contestabile anche nelle settimane seguenti al termine dell’emergenza COVID-19.


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