“Sentenze opposte, prove nascoste e omertà. Andy Rocchelli, un’ingiustizia lunga sette anni”


156442881_1861083980716987_6248829262586579492_oA poco meno di 4 mesi dalla sentenza della Corte d’Appello di Milano che ha assolto Vitaly Markiv per la morte del fotoreporter pavese Andy Rocchelli, l’onorevole Luigi Manconi, già presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, ha tracciato il quadro giudiziario di questo delitto, avvenuto il 24 maggio 2014 nella regione del Donbass, in Ucraina. Quel giorno, insieme a Andy fu ucciso anche l’interprete e attivista russo per i diritti umani Andrej Mironov, mentre il fotoreporter francese William Roguelon venne ferito gravemente.
La Corte di Appello di Milano, il 3 novembre scorso ha assolto Markiv per non aver commesso il fatto, ribaltando così la sentenza di primo grado della Corte di Assise di Pavia che, invece, il 12 luglio 2019 aveva condannato a 24 anni lo stesso soldato italo-ucraino per concorso di colpa nell’omicidio Rocchelli.
Va ricordato infine che il 15 febbraio scorso la Procura Generale di Milano ha annunciato che presenterà ricorso in Cassazione contro la sentenza di secondo grado.
Manconi su La Stampa, ieri, 1 marzo ha ripercorso la vicenda giudiziaria.


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