Hearst dimezza l’organico con gli incentivi ma non presenta un piano editoriale chiaro. L’Alg: così si smantellano solo i periodici


L’Associazione Lombarda Giornalisti esprime fortissima preoccupazione per quanto sta accadendo nel gruppo Hearst. L’azienda ha illustrato il mese scorso un piano di forti incentivi all’esodo per poter ridurre gli organici dei giornalisti del 50%. A nulla sono valse le proteste del sindacato, che ribadiva la necessità assoluta di un piano preventivo industriale ed editoriale che consentisse di valutare l’obiettivo di riduzione del personale rispetto alle reali esigenze operative. Al contrario, il management non ha voluto sentire ragioni: prima si dovevano mandare via le persone e solo dopo capire il da farsi.
Un atteggiamento sconcertante, che ha scoraggiato i colleghi i quali, messi nella condizione di non vedere prospettive chiare, hanno aderito e stanno aderendo massicciamente al piano di incentivi. Tra chi ha deciso di lasciare Hearst, anche la quasi totalità delle figure apicali, cosa che sta creando una situazione di ancora maggiore disagio nelle redazioni decimate.
In attesa dell’incontro urgente con l’azienda chiesto dal sindacato nazionale e territoriale, la ALG ribadisce la sua solidarietà ai giornalisti che hanno deciso di lasciare il gruppo quanto a quelli che hanno deciso di restare.
L’Associazione Lombarda denuncia ancora una volta l’incapacità degli editori di rilanciare o trasformare un settore - quello dei periodici - in crisi profondissima, aggravata dalla pandemia. Nessuna idea nuova, pochissimi investimenti, nessuna vera volontà di rilancio: solo tagli, precarizzazione del settore e l’idea che le riviste si possano fare anche senza i giornalisti. In questo senso, il comportamento incomprensibile del management Hearst è l’ultimo esempio di come le aziende di periodici stiano letteralmente cercando di smantellare quello che è un patrimonio dei lettori e di tutti i cittadini.


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