Riforma editoria, approvati tutti gli articoli. Manca solo il voto definitivo


Al termine di una giornata caratterizzata dal dibattito sul tetto agli stipendi Rai, il Senato ha approvato tutti gli articoli del disegno di legge di riforma dell’editoria. La seduta si è chiusa sulle dichiarazioni di voto al provvedimento, al quale manca dunque solo il via libera definitivo. Il testo esce modificato rispetto a quello licenziato dalla Commissione.

Il Senato ha approvato tutti gli articoli del disegno di legge di riforma dell’editoria. La giornata è stata caratterizzata dal dibattito sul tetto agli stipendi di amministratori, personale dipendente e consulenti della tv pubblica, sfociato poi nel via libera unanime dell’Aula (con un solo astenuto) all’emendamento presentato dal relatore Cociancich che fissa anche per gli stipendi Rai il tetto di 240 mila euro previsto per gli amministratori pubblici.
Modificato anche l’articolo 3 del testo, relativo alle nuove disposizioni per il riordino dei contributi alle imprese editrici, che ora comprende la regolamentazione delle testate online: dovranno essere regolarmente registrate presso una cancelleria di tribunale, avere come direttore responsabile un iscritto all’Ordine dei giornalisti, pubblicare in prevalenza contenuti giornalistici e produrre principalmente informazione.
I giornali online dovranno inoltre essere aggiornati con frequenza quotidiana e non essere una mera trasposizione telematica di una testata cartacea né un mero aggregatore di notizie.
Via libera anche all’articolo 4, sull’equo compenso, al nuovo articolo 7, che assorbe il 6bis introdotto con degli emendamenti in Aula e, senza modifiche, agli articoli 5 (regole per l’esercizio della professione di giornalista e contro l’esercizio abusivo) e 6 (sulla vendita dei giornali).


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