Caso Alpago: niente sentenza Condé Nast preferisce pagare


Condé Nast ha preferito pagare, anche su sollecitazione del giudice, una somma considerevole, pur di non andare a sentenza nella causa contro Chiara Alpago Novello, che aveva provato a licenziare malgrado in azienda sia attivo un contratto di solidarietà difensiva. L’azienda aveva già perso una causa contro la Alpago Novello per demansionamento e mancata assegnazione di testata. Condannata dal giudice a rifondere i danni e a trovare per la collega una giusta ricollocazione, Condé Nast non ha mai fatto appello - la sentenza è ora passata in giudicato - ma ha pensato bene, per tutta risposta, di licenziare la giornalista pur in vigenza dell’ammortizzatore sociale, che è pagato, lo ricordiamo, con i soldi dell”Inpgi, cioè con soldi pubblici. Accanto a Chiara Alpago Novello, che ha impugnato il licenziamento, si è costituita l’Associazione Lombarda dei Giornalisti, secondo cui l’azienda stava violando l’accordo di solidarietà sottoscritto con il Cdr, Alg e Fnsi.
Ma alla fine la giornalista ha preferito in totale autonomia di accettare - giudicandola soddisfacente - la buonuscita di Condé Nast, che ha così evitato una nuova sentenza negativa.


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