Casagit, a che punto siamo


Se non si interverrà in tempi rapidi sul bilancio della Casagit, rivedendo le regole fissate per l’erogazione delle prestazioni e l’incasso dei contributi, la cassa, nell’arco di 4-5 anni, sarà destinata a chiudere a causa dell’azzeramento delle riserve, oggi ridotte a 8,7 milioni di euro (due anni fa ammontava a più di 25 milioni).

Se il Cda dovesse pertanto revocare oggi il provvedimento assunto dalla gestione precedente e che ha introdotto il discusso contributo aggiuntivo per chi ha familiari a carico, l’annullamento delle riserve sarebbe accelerato in due o al massimo tre anni.

L’obiettivo di rivedere un balzello, introdotto da altri e che noi continuiamo a giudicare inopportuno, non viene pertanto abbandonato, ma solo responsabilmente rimandato a quando – nel più breve tempo possibile – saranno state ricreate condizioni di stabilità nei conti che abbiamo ereditato.

Una domanda circola tra i colleghi: perché mantenere la Casagit e non smantellarla? La risposta è dettata da una semplice ragione, perché per ottenere una polizza sanitaria simile (uguale non la garantirebbe nessuna compagnia assicurativa) sarebbe necessaria una spesa di almeno 5mila euro pro capite (ancora di più per gli anziani), mentre oggi gli iscritti giornalisti contrattualizzati pagano in media 2.400 euro annui.

Quello che occorre varare è allora un grande piano per costruire una Nuova Casagit.

Nei giorni scorsi il cda ha esaminato i dati di bilancio e le proiezioni di fine anno. La perdita prevista per la gestione caratteristica (contributi meno prestazioni pagate agli iscritti) potrebbe essere di poche migliaia di euro e sarà compensata da almeno un milione e mezzo di entrate straordinarie. La previsione, quindi è di chiudere il 2009 con un utile derivante, tuttavia, esclusivamente da entrate straordinarie e non più ripetibili. Il prossimo anno si prevede, infatti, di nuovo una gestione in perdita.
L’elemento imprevedibile che ha fatto migliorare i conti per l’esercizio in corso, è il fortissimo calo (più di un milione di euro) delle spese per i ricoveri, che rappresentano in termini percentuali il 30% delle prestazioni totali pagate dalla Casagit. Un calo che sembra legato agli effetti negativi della crisi economica, ai maggiori controlli effettuati negli ultimi mesi sul fronte delle prestazioni e all’inizio della revisione di convenzioni stipulate con numerose cliniche.

Noi siamo convinti che le condizioni per risollevare la gestione e riportarla in positivo ci siano. Per riuscirci sono necessari alcuni interventi ispirati a tre principi: 1) equità, 2) rigore, 3) trasparenza.

Nelle prossime settimane il cda definirà quali interventi proporre alla categoria. Le modifiche al regolamento della Casagit saranno quindi esaminate e discusse con la categoria, a partire dai fiduciari della cassa, dall’assemblea nazionale dei delegati, dalla Federazione nazionale della stampa e dalle associazioni regionali. Un percorso rapido di condivisione i cui effetti saranno operativi già dall’inizio del nuovo anno.

Solo dopo questa prima fase di risanamento, gli organismi della Casagit si concentreranno sulle prestazioni, sui contributi, sulla riscrittura del tariffario, sul miglioramento dei servizi alla luce delle nuove condizioni economiche e di gestione.

Carlo Gariboldi, vicepresidente Casagit

Gianfranco Giuliani, consigliere di amministrazione Casagit


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