È mancato Marco Revelli, direttore del personale del gruppo editoriale San Paolo


L’Associazione Lombarda dei Giornalisti esprime la sua vicinanza e il cordoglio alla famiglia Revelli per la perdita del caro Marco, direttore delle Risorse umane del Gruppo editoriale San Paolo.
Abbiamo conosciuto Marco Revelli in occasione di vertenze sindacali: di lui resterà in noi il grande ricordo di persona professionale, intelligente e, soprattutto, contraddistinta da profonda umanità.
Alla famiglia Revelli, ai rappresentanti del gruppo San Paolo e ai colleghi dei Periodici San Paolo le condoglianze e un forte abbraccio da tutta la famiglia dei giornalisti lombardi.

Di seguito il ricordo del Comitato di Redazione pubblicato sul sito di Famiglia Cristiana (https://m.famigliacristiana.it/articolo/marco-revelli-il-saluto-del-cdr.htm)

Avevamo imparato a conoscerlo, dopo tanti anni trascorsi a discutere, attorno al tavolo sindacale, di strategie e tagli, d’ investimenti e chiusure.

Marco Revelli, direttore del personale della Periodici San Paolo, non aveva lasciato un attimo il suo impegno, neppure quando la malattia si era affacciata, subdola, all’ improvviso. Non si è risparmiato mai, neppure in momenti che s’ intuivano davvero difficili.

E oggi, mentre ci raggiunge la notizia della sua morte, la mente corre ai ricordi: alle discussioni, alle liti, ai confronti e alle battute.

Ci siamo trovati spesso – come vogliono i ruoli – su fronti opposti, ma, da entrambe le parti, con la convinzione di lavorare per costruire. Prima che si affacciasse il Covid nei rari pranzi condivisi per stemperare tensioni e lanciare qualche amo utile per la trattativa successiva, abbiamo colto qualche sfumatura della persona, al di là dei ruoli. Erano le occasioni meno formali, in cui capitava di parlare anche d’ altro, che svelavano qualcosa di poco più personale: gli anni spesi nell’ azienda, il passato alla Fiat, gli studi di giurisprudenza, la passione per il nuoto e per i libri, ma soprattutto la famiglia. Alla moglie e al figlio, che non mancava mai di ricordare, va adesso il nostro pensiero.

La presenza costante, anche nelle divisioni, il telefono sempre acceso, anche in momenti in cui la forza di stare a cercare una soluzione avrebbe potuto non esserci, sono cose che nell’ ultimo faticoso periodo, che speravamo temporaneo, abbiamo apprezzato e anche un po’ ammirato.

La voglia di non arrendersi alla malattia che s’ intuiva, la forza innegabile ci hanno lasciato sperare che avrebbe sconfitto il nemico, che alla fine sarebbe stato felice di tornare persino a litigare con noi, in piena forma. Ne saremmo stati contenti anche noi. In questo tempo non ci è stato facile gestire quanto i ruoli prevedevano, intuendo sofferenza e fatica dall’ altra parte.

In fondo avevamo, da entrambe le parti, uno spirito sportivo e sapevamo che, anche le battaglie più aspre, potevano concludersi con una stretta di mano. E adesso che non potremo darcela più, quella stretta ci mancherà.

Addio Marco!

Il Comitato di redazione della Periodici San Paolo


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