Assemblea Rcs Mediagroup: i giornalisti dei Periodici scrivono ai soci


“Tagli e continui impoverimenti non sono la via giusta per il futuro di Rcs”

Ai soci di Rcs MediaGroup

Rcs MediaGroup ha chiesto ai suoi Periodici una cassa integrazione di 19 mesi al 30%, dichiarando al contempo 38 esuberi su una popolazione di 134 giornalisti. Un piano che è stato respinto all’unanimità dall’Assemblea dei giornalisti dei Periodici. Ecco perché.

A dispetto di un anno estremamente difficile l’azienda ha
• chiuso il bilancio in attivo
• ridotto significativamente il debito
• riconosciuto premi ai dirigenti
• proposto la distribuzione dei dividendi ai soci.

Ciò nonostante si chiede ai soli giornalisti dei Periodici un pesante sacrificio, l’ennesimo, che non trova riscontro nei risultati dei nostri giornali, risultati migliori di quelli del mercato.
Una cassa integrazione che mette a rischio non solo la qualità dei nostri magazine ma la loro puntuale uscita in edicola e online e la loro stessa sopravvivenza. Il tutto nella completa assenza di un piano industriale che guardi alle sfide del futuro e che valorizzi i Periodici con un vero e innovativo progetto editoriale.
Qui di progetti non se ne vedono, nessuna lungimiranza, l’obiettivo aziendale è sempre e solo uno: approfittare degli ammortizzatori sociali per ridurre il costo del lavoro.

In questo lungo e drammatico periodo di pandemia Abitare, Amica, Dove, Io Donna, Io e il mio bambino, Living, Oggi, Style e Style Piccoli sono regolarmente usciti in edicola grazie al nostro impegno e alla nostra flessibilità, nonostante
• il lavoro da remoto con strumenti inadeguati
• sei mesi di contratto di solidarietà
• uno smaltimento massiccio delle ferie.

A voi soci chiediamo: credete davvero che tagli e continui impoverimenti siano la via giusta per guardare al futuro di Rcs con l’intraprendenza e l’ambizione proprie di un grande editore? O non sia opportuno invece creare valore a vantaggio anche di voi tutti?

Il CdR dei Periodici Rcs


Lascia un commento