Ungp Lombardia approvato bilancio 2015


Bilancio 2015 e preventivo 2016 approvato all’unanimità dai giornalisti pensionati lombardi riuniti per l’assemblea annuale dell’Ungp Lombardia al Circolo della Stampa.
L’incontro, che ha visto la partecipazione del presidente nazionale Guido Bossa, del vicepresidente Casagit Carlo Gariboldi e del presidente dell’Associazione Lombarda Giornalisti Paolo Perucchini, ha preso in esame tutti i principali temi che coinvolgono i giornalisti pensionati. Temi sviluppati dal presidente regionale Gianfulvio Bruschetti nella sua relazione.
Bruschetti, così come è stato confermato nel corso dell’assemblea dal presidente nazionale Bossa, è stato cooptato alla vicepresidenza nazionale dell’Ungp in seguito alla recente scomparsa del collega Mario Petrina.
Di seguito la relazione del Presidente del Gruppo Lombardo Giornalisti Pensionati Gianfulvio Bruschetti.

ATTIVITA’ E INIZIATIVE DEL GRUPPO LOMBARDO GIORNALISTI PENSIONATI NEGLI ANNI 2015 E 2016

Con l’assemblea per l’approvazione dei Bilanci Consuntivo 2015 e Preventivo 2016, si è rispettata l’agenda, sempre più ricca di impegni sui vari fronti della nostra categoria, che ci vede protagonisti sia sul piano locale che nazionale. La nostra attività la svolgiamo in simbiosi con l’UNGP (Unione Nazionale Giornalisti Pensionati sindacato di base della Fnsi) di concerto col sindacato nazionale di tutti i giornalisti italiani, la Fnsi, per essere più forti per affrontare le sfide che ci giungono dal mondo dell’editoria. Dopo anni di sofferenza, anche quest’anno si preannunciano mesi difficili: l’allungamento di sei mesi dei tempi di rinnovo del contratto, in scadenza, sino a fine settembre, ne è una riprova: editori e sindacato attendono schiarite che dovrebbero arrivare dal Governo e dalla nuova dirigenza dell’Inpgi che dovrà ripresentare parte della manovra di riequilibrio dei conti secondo i dettami dei ministeri vigilanti che hanno bocciato, come sapete, la parte relativa alla previdenza. Un segnale positivo è arrivato invece dalle nuove assunzioni che si sono attestate a 1500 unità a fine 2015. Purtroppo, gli ultimi fatti riguardanti la vicenda Sopaf ci devono far riflettere, noi e i nuovi dirigenti dell’Inpgi, sui passi futuri da compiere circa le operazioni finanziarie, sia mobiliari che immobiliari: l’essersi costituiti parte civile al processo è un segnale positivo che arriva dal nuovo CdA di Via Nizza presieduto da Marina Macelloni, cui auguriamo buon lavoro, dopo le prese di posizioni immobiliste della passata presidenza Camporese.

In questa situazione di acque ancora perigliose, noi pensionati ci siamo inseriti ugualmente facendo sentire la nostra voce, affermando a toni alti che abbiamo già dato col blocco delle perequazioni delle pensioni e che non tollereremo nuovi prelievi su di esse anche se a sfondo solidarisitico, poiché forti anche delle sentenze della Cassazione e della Corte Costituzionale e per una questione di giustizia sociale. Lo stesso vale a proposito del Fondo adeguamento pensioni, che deve servire per noi pensionati. Perché così è nella sua natura costitutiva. Ora possiamo capire le ansie dei colleghi in attività che arrancano a fine mese, come i free lance, o chi è in pericolo di perdita del posto di lavoro, a cui va la nostra piena solidarietà, ma, ribadiamo con forza, che l’istituzione del nostro Fondo è avvenuta per determinazione dell’Ungp e dell’allora presidente Iselli, con decreto del Ministero dell’economia, per uno scopo ben preciso: quello di dare sostegno alla nostra categoria dei pensionati e soprattutto a favore dei colleghi in difficoltà.

Questa, la situazione generale, che, come si evince, non è per niente tranquillizzante, non solo per noi, ma per tutta la categoria dei giornalisti italiani. La nostra speranza è che dal Governo, che intende mettere in moto la macchina produttiva sia pubblica che privata, arrivino proposte di rilancio per consentire anche al settore dell’editoria di riprendersi e di far partire il meccanismo di confronto tra editori e sindacato per rinnovare al più presto il contratto nazionale di lavoro.
Detto questo, e formulati i nostri auspici per un Inpgi che sappia riprendersi e continuare ad essere Istituto autonomo (nonostante i dati di bilancio del 2015 che chiude con un avanzo di 21 milioni a fronte di un disavanzo della gestione previdenziale pari a 111,9 milioni in attesa dei primi effetti della riforma del luglio scorso), la situazione di casa nostra – dell’Ungp – è positiva: si è invertita la tendenza, attuando una politica di risanamento del bilancio e praticando iniziative sul piano della presenza comunicativa e istituzionale, di cui certamente il presidente Bossa ha dato un forte impulso, lavorando bene in questi anni. Anche noi del Gruppo lombardo stiamo dando il nostro contributo affinché gli obiettivi di rappresentanza e peso in seno all’Associazione e alla Federazione siano sempre più riconosciuti. Una sorta di impronta di “Rito Ambrosiano”, la nostra, che farebbe bene anche ai colleghi di “Rito Romano”, come è stato fatto per il comparto salute con le iniziative intraprese per migliorare il nostro centro medico che lo hanno reso un poliambulatorio d’eccellenza.
Per quanto riguarda la Casagit, giudichiamo positivamente l’invito del nostro fiduciario lombardo di sollecitare i Soci che abitano fuori Milano a segnalare strutture sanitarie e medici da convenzionare. Allo stesso tempo auspichiamo che Casagit trovi una soluzione ai problemi degli alti costi di degenza praticati in alcuni Istituti di alta specializzazione (come segnalatoci da alcuni Soci) ora a totale carico degli assistiti. Infine, una proposta: visto che i pensionati sono tra i maggiori fruitori di Casagit, come Gruppo Lombardo proponiamo di cooptare nell’ambito della Consulta regionale un rappresentante del nostro Gruppo – nella forma ritenuta più opportuna – per dare un contributo di idee e collaborazione.

Un ultimo passaggio su Casagit. Il prossimo anno si voterà per il rinnovo dei vertici. La presidenza Cerrato ha lavorato bene e anche se per via della congiuntura ha dovuto stringere un po’ i freni, tutto sommato il giudizio che diamo è positivo. Il futuro sarà certamente in salita però i “fondamentali” sono buoni, nonostante il bilancio 2015 si sia chiuso con un disavanzo di 1,5 milioni.

Infine, una considerazione circa il cumulo redditi da lavoro-pensione: come noto la Sezione lavoro della Cassazione si è recentemente pronunciata in modo difforme rispetto alla prima sentenza emessa sul ricorso del collega Chiodini dandogli ragione. Smentendo se stessa, la medesima sezione ha invece ribaltato la precedente sentenza dando ragione all’Inpgi, confermando così il mantenimento del divieto di cumulo.

Per quanto riguarda il blocco della perequazione, in vigore dal 2008, il nostro auspicio è che il Governo lo tolga entro quest’anno e che le varie cause in corso, promosse da alcuni colleghi in diversi tribunali, si risolvano a loro favore.

Colleghi e colleghe, in conclusione, di fronte a questo quadro che ho tracciato, in previsione anche degli impegni futuri che ci attendono come categoria, noi lombardi del Gruppo pensionati continuiamo e continueremo a lavorare, avanzando proposte e dando contributi. Il bilancio della nostra attività è sotto gli occhi di tutti, poiché ognuno di noi ha la possibilità di confrontarsi ogni mese su argomenti concreti. Siamo l’unico Gruppo regionale che si riunisce con cadenza quasi mensile e quindi di lavoro ne facciamo. Senza vantarci troppo, anche i nostri bilanci sono in attivo, sia di cassa che per quanto riguarda gli investimenti finanziari come si evince dalla relazione del Tesoriere e tutto ciò grazie ad una oculata amministrazione. I tempi futuri che ci attendono, comunque, non debbono spaventarci, anche se le previsioni non sono ottimistiche. L’auspicio è che tutti assieme Ungp, Inpgi, Fnsi, Casagit e Associazione, trovino le soluzioni positive per garantire e difendere il nostro welfare di pensionati, assicurando più occupazione stabile ai colleghi in attività, garantendo una forte difesa della dignità del lavoro giornalistico nel nostro Paese.

Un commento

  1. Sergio Nunziata scrive:

    Caro presidente Bruschetti,ho letto con interesse la tua relazione e mi complimento con te per i dati del bilancio 2015.
    Mi ha sorpreso però apprendere solo a “cose fatte” di questa riunione. E’ prova di “scollegamento” tra BASE e VERTICI del Gruppo. Non vorrei trarne conclusioni negative, perciò ti sarei grato se mi(ci) chiarissi il perché dell’accaduto. Grazie.


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