Omaggio a Walter Tobagi nel trentaseiesimo anniversario della morte


Il 28 maggio è l’anniversario dell’assassinio di Walter Tobagi. Accadeva 36 anni fa, nel 1980, nel pieno di quella tragica stagione che è passata alla storia come i nostri “anni di piombo”. Furono centinaia le vittime , morti e feriti, dell’odio organizzato delle formazioni terroristiche. Alcune, a cominciare dalle Brigate Rosse e da Prima Linea, agitavano ideologie di sinistra. Altri, come i NAR, Nuclei Armati Rivoluzionari, erano ispirati alla destra estrema.
Tobagi era il Presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti; aveva 33 anni, e una brillante carriera già maturata nel giornalismo politico e di inchiesta. Era inviato del Corriere della Sera. Aveva scritto di terrorismo, di politica, di cronaca, di cultura, di esteri e di sport.
Già altri giornalisti erano stati colpiti dal terrorismo rosso; tra loro, a Torino, Carlo Casalegno. Il volantino che firmava l’agguato lo indicava come “Walter Tobagi, Presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti”. Qualche mese dopo i suoi assassini furono arrestati e poi processati: un gruppo di aspiranti brigatisti, gli stessi che avevano già ferito alle gambe Guido Passalacqua di Repubblica. Sparavano e uccidevano per accreditarsi come un maturo gruppo di fuoco e poter essere ammessi nel cosiddetto “partito armato”. Proprio come hanno fatto, e fanno ancora, giovani criminali per che vogliono essere promossi camorristi.
Quella mattina a Milano, in via Salaino, uccisero non soltanto un giornalista precoce e geniale, ma un intellettuale che rifletteva sulla società italiana, sul ruolo della stampa per la difesa della democrazia, sulla necessità che i giornalisti fossero autonomi, preparati, coscienti e rispettati, e i giornali credibili e autorevoli, per poter rendere un servizio essenziale alla democrazia e alla vita civile.
Anche per questo la sua figura spicca nella storia dell’informazione in Italia, e in quella del sindacato dei giornalisti, impegnato nel duplice obiettivo della tutela degli interessi morali e materiali di una categoria, e contemporaneamente della libertà di tutti.
Domani mattina, come ogni anno, una delegazione dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti si recherà nel cimitero di Cerro Maggiore a rendere omaggio a Walter. Sarà guidata da Paolo Perucchini, presidente ALG, e dal suo predecessore Giovanni Negri, Consigliere Nazionale della FNSI.


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